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8 Luglio 2022 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,16-23
 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Mt 10,16-23

“Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”.

Questa chiara e drammatica affermazione di Gesù non deve mai essere fraintesa. Il fatto che siamo come pecore in mezzo ai lupi non ci autorizza ad assumere mai una postura vittimistica.

L’affermazione di Gesù è un monito a non assumere mai la logica dei lupi e non quella di rassegnarci a fare le vittime delle situazioni. Non ho mai sentito persone realmente perseguitate piagnucolare, anzi solitamente chi vive una qualche forma di persecuzione o fatica assume lo stesso atteggiamento di Gesù: la mitezza e la pazienza.

Questo certamente non ci risparmia dalle crisi e dalla sensazione di solitudine e buio, ma anche Gesù ha provato questo, quindi non c’è nulla di male a provarlo anche noi. Essere agnelli però non significa essere sprovveduti, ecco perché Gesù dà questa indicazioni: essere semplici come le colombe e prudenti come serpenti.

La semplicità e la furbizia sono due cose che in un cristiano non devono mai essere separate. La semplicità senza furbizia diventa ingenuità, e la furbizia o la prudenza senza la semplicità diventano malizia. 

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