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26 Dicembre 2022 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,17-22
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Mt 10,17-22

a terribile morte di Stefano sembra rovinare tutta l’atmosfera del Natale. Come si può credere alla luce quando le tenebre vincono in questo modo? Come può convivere il martirio di Stefano con la buona novella del Vangelo di un Dio che si fa uomo e viene ad abitare in mezzo a noi?

È proprio su questa domanda scandalosa che la pagina del Vangelo di oggi ci aiuta a gettare un po’ di luce: “Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani”.

Gesù non tiene all’oscuro i suoi discepoli. Egli sembra voler dire loro “non pensate che andrà sempre tutto bene, anzi, proprio quando vi sarete decisi a vivere in un certo modo sperimenterete che tutto vi andrà contro. Ma non perdete fiducia perché vi aiuterò io ad attraversare qualunque tempesta”.

Finché continueremo a pensare a Gesù come un porta fortuna che tiene lontano le sfighe della vita allora non avremmo ancora capito nulla del cristianesimo. Gesù non è un modo per non avere problemi, ma un modo per non soccombere ad essi. Il male ha come scopo quello di usare i problemi per scoraggiarci, farci perdere la speranza, la fiducia, e soprattutto mettere in crisi la convinzione che Dio è nostro Padre.

Invece Dio usa le avversità affinchè usiamo la nostra libertà fino in fondo, specie quando tutto sembra perduto. Infatti solo chi si affida come Stefano può permettersi anche di morire, perché le persone così non muoiono mai veramente.

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Santo del giorno: Santo Stefano – Primo martire