///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,1-6
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
Parola del Signore.
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Commento al Vangelo Lc 9, 1-6
“Egli allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demòni e di curare le malattie. E li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi”.
In questi due versetti troviamo un intero programma pastorale scritto direttamente da Gesù. Cosa significa concretamente?
Ogni cristiano, ogni discepolo è tale quando sente su di sé la chiamata a diventare un argine per il male, ad impedirne cioè il suo propagarsi, il suo diffondersi. Tutti sappiamo che il male si espande attraverso la logica di “azione-reazione”. Proprio per questo per essere fermato il male ha bisogno di una logica contraria, ha bisogno della logica del perdono.
Tornano alla mente le parole di San Francesco: “dove è odio, fa ch’io porti amore, dove è offesa, ch’io porti il perdono, dov’è discordia ch’io porti l’Unione, dov’è dubbio fa’ ch’io porti la Fede, dove è l’errore, ch’io porti la Verità, dove è la disperazione, ch’io porti la speranza. Dove è tristezza, ch’io porti la gioia, dove sono le tenebre, ch’io porti la luce”.
Questa è la chiamata di un cristiano: fermare il male con la testimonianza della propria vita, e domandarsi sempre in che modo si possa diventare consolazione per gli altri, causa della loro guarigione. Questo è il Vangelo che ci viene chiesto di predicare, E per fare questo non abbiamo bisogno di nessun altro aiuto esterno:
“né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né due tuniche”.
Per fare questo servono solo due cose: aver fede ed essere molto concreti.
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Santo del giorno: San Cleofa, discepolo del Signore