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11 Marzo 2025 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,7-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Mt 6, 7-15

Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole”.

Se dovessimo tradurre in maniera ancora più concreta questa indicazione che riceviamo da Gesù nel Vangelo di oggi, dovremmo dire che la preghiera non serve a convincere Dio.

Eppure molte volte il nostro modo di pregare sembra un grande tentativo di tirare Dio dalla nostra parte, come se non lo fosse, come se avesse bisogno di noi. Probabilmente opera in ciascuno di noi una sorta di paura, una ferita che riguarda l’amore. Ma l’amore di Dio è qualcosa di stabile, non di provvisorio, non di umorale. Dio è già dalla nostra parte. Allora a cosa serve la preghiera?

Principalmente serve a noi per spalancare il cuore, e fare così spazio a una realtà che molto spesso non riusciamo ad accogliere perché abbiamo il cuore chiuso. Serve a noi perché abbiamo bisogno di quella luce che illumina la nostra mente, i nostri ragionamenti, e ci fa guardare le cose da un’altra prospettiva. Serve a noi per capire che il bene più grande che possiamo desiderare è quello che il Vangelo chiama “volontà di Dio”. Pensiamo spesso che la volontà di Dio sia aderire a qualcosa di esterno a noi, ma la volontà di qualcuno che ti ama coincide con il bene migliore che tu stesso potresti desiderare e che a volte sei incapace di vedere o di capire.

Pregare serve a imparare il perdono, perché chi non perdona rimane schiavo del male che ha ricevuto. Pregare è ricordarsi di non essere soli, perché il vero inferno è sentirsi soli. Insomma, ci sono tanti motivi per cui dovremmo pregare, ma quello più sbagliato riguarda il convincere Dio rispetto a ciò che è meglio per noi, poiché egli è già convinto.

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Santo del giorno: San Costantino – Re e Martire