Nella Sacra Scrittura, il vocabolo «cuore» è alla base del rapporto religioso-morale dell´uomo con Dio.
Il cuore è al centro di tutta la vita spirituale dell´uomo; è principio di vita, memoria, pensiero, volontà, interiorità: il cuore è inteso come sede dell´incontro con Dio.
L´espressione «cuore immacolato», applicato a Maria è divenuta di uso corrente in seguito alla definizione del dogma dell´Immacolata concezione e raggiunse la massima diffusione negli anni 1942-1952, a motivo degli avvenimenti di Fatima che determinarono la consacrazione del mondo al Cuore immacolato a cui seguì una moltitudine di altre consacrazioni da parte di istituzioni ed individui.
La devozione al cuore di Maria ha il privilegio singolare di poter contare su due testi chiave del Nuovo Testamento. Essi sono: «Maria, da parte sua, conservava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Luca 2,19); «Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore» (Luca 2,51).
Dai due testi appare la profondità dell´associazione interiore di Maria all´opera salvifica di suo Figlio. Tutto ciò che si compie nel corpo paziente del Figlio, si compie nell´anima e nel cuore della madre che viene rappresentata come protesa, nell´intimo del suo cuore, all´ascolto e all´approfondimento della parola di Dio.
Viene sottolineato l´atteggiamento contemplativo di Maria sui Misteri della vita di Gesù: possiamo pensare a Maria che, dopo l´annuncio dell´angelo, si interroga sui disegni di Dio a suo riguardo e ripete la sua risposta di accettazione: «Si faccia di
me, secondo la tua parola» (Luca 1,37). È la preghiera di adesione piena alla volontà di Dio.
Ci viene così insegnato che conservare nel cuore «tutte» le cose (parole e fatti che riguardano il Signore, è un impegno permanente della fede cristiana, per tutti, in ogni tempo e in ogni luogo).
Si ricorda per «attualizzare» il passato nel presente. Si ricorda per far partecipi, per comunicare ad altri, per trasmettere.
Lungo le varie tappe dell´anno liturgico, noi «facciamo memoria» di tutte le parole e di tutti i gesti compiuti dal Signore Gesù: come Maria li mettiamo a confronto, li riviviamo, soprattutto nell´ora della prova.
Ha detto Giovanni Paolo II: «L´atteggiamento di Maria ispira la nostra fede: quando soffiano le tempeste e tutto sembra naufragare, ci sostenga la memoria di quanto il Signore ha fatto in passato» (Angelus del 31 luglio 1983).
La maturazione storica della festa
Nel secolo XX nuovi avvenimenti prepararono il grande trionfo liturgico della devozione al Cuore di Maria e in particolare le apparizioni di Fatima e le rivelazioni fatte alla mistica portoghese Alessandrina Maria da Costa ( beatificata il 25 aprile 2004) . Il 31 ottobre 1942, nel venticinquesimo anniversario delle apparizioni di Fatima, Pio XII consacrava la Chiesa e il genere umano al Cuore immacolato di Maria e, con il decreto del 1944, istituiva la festa universale del Cuore di Maria, fissando la celebrazione al giorno 22 agosto, ottava dell´Assunta, per invocare la pace. Successivamente, la celebrazione venne fissata, come memoria facoltativa, il giorno dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù; nel 1996 è stata resa memoria obbligatoria. La devozione al Cuore di Maria è sempre stata, nel corso della sua storia, fonte inesauribile di vita interiore per le anime mariane.
San Francesco di Sales fa del cuore della Vergine Maria il luogo di incontro delle anime con lo Spirito Santo. Al momento della Comunione, il nostro cuore diventa come quello di Maria: come lei e con lei ospitiamo Gesù, ci nutriamo della Sua parola e diveniamo suoi annunciatori.
Così preghiamo nella colletta della Messa: «O Dio, che hai preparato una degna dimora dello Spirito Santo nel cuore della beata Vergine Maria, per sua intercessione, concedi anche a noi, tuoi fedeli, di essere tempio vivo della tua gloria». Quella gloria senza fine che con Maria speriamo di godere un giorno nella visione del suo Figlio.
Gianni Sangalli
Fonte www.donbosco-torino.it