Categories: Chiamata all'impegno

Gli Appelli del Messaggio di Fatima

Per  una maggiore comprensione del messaggio che “Nostra Signora del Rosario” ci ha dato a Fatima, affidandolo ai tre Pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, ogni sabato, escluso il primo sabato del mese, leggiamo e riflettiamo su  alcuni stralci dell’opera “ Gli Appelli  del messaggio di Fatima”  scritto da Suor Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato ( nome assunto da religiosa da Lucia dos Santos, pastorella di Fatima).

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Terza parte – I COMANDAMENTI DELLA LEGGE DI DIO

Rispettare i giorni di precetto (parte 3°di 3)

…….. Se, al contrario, trascorriamo la nostra domenica solo nel riposo fisico e nelle distrazioni, potremo davvero dire di aver compiuto la nostra missione sacerdotale accanto a coloro che il Signore ci ha affidati? Non avremo mancato al buon esempio che dobbiamo dare a coloro che ci osservano? Non dimentichiamo che l’apostolato del buon esempio è superiore a quello della parola, se questa non viene tradotta coerentemente nella nostra vita pratica. È molto vero il proverbio del nostro popolo: « Le parole muovono, ma gli esempi trascinano ». Questo vuol dire che la nostra vita dev’essere in armonia con le nostre parole.

Tutti noi, chi più chi meno, abbiamo delle responsabilità nell’ambiente in cui ci troviamo rispetto al bene del prossimo e la salvezza delle loro anime. Con i nostri atteggiamenti nei loro confronti, con le nostre parole, con le nostre azioni e con le nostre preghiere che dobbiamo fare in privato e in comune con loro e per loro, ci dobbiamo aiutare reciprocamente a camminare e a perseverare sulla buona strada: nella via della fede in Cristo, nella via della speranza e nella via della carità, che ci unisce tutti in Cristo, Testa e Capo del suo popolo che è la Chiesa. Se non facciamo così, come consacriamo a Dio la nostra domenica?

Nel Vangelo, san Giovanni dice che molti dei discepoli che acсompagnavano Cristo, quando lo sentirono annunciare il mistero dell’Eucaristia, non credettero, si scandalizzarono e abbandonarono il Signore. Allora Gesù, vedendo ciò, « disse loro: “Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non credono”. Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E continuò: “Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio”. Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: “Forse anche voi volete andarvene?”. Gli rispose Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. Rispose Gesù: “Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!”. Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici » (Gv 6,61-71).

Questo passo del Vangelo ci mostra come sin dal principio nella Chiesa di Dio vi sono stati increduli, infedeli, disertori. Abbandonano Dio per seguire le tentazioni dell’orgoglio, della cupidigia, della carne, del demonio e del mondo. Non fanno caso a ciò che ha detto il Signore: « È lo Spirito che dà la vita, la carme non giova a nulla». In verità, quando lo spirito abbandona la carne, questa a cosa serve? Entriamo in un cimitero, guardiamo i sepolcri: essi ci danno la risposta!

Ma questa risposta è ancora incompleta, perché verrà un giorno in cui quei corpi ridotti in cenere risorgeranno per la vita eterna e, uniti nuovamente alle anime che li hanno animati durante la vita terrena, parteciperanno alla stessa sorte che a queste sarà riservata dopo la morte, secondo il merito delle opere buone o cattive di ciascuno. È per questo che Gesù Cristo ci dice che la carne non giova a niente, perché è lo spirito che dà la vita. E le parole che Egli ci disse sono spirito e vita »; questo per coloro che in esse credono e le seguono. San Pietro rispose: « Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna!».

Come l’apostolo, dobbiamo credere in Cristo e rimanere uniti a lui nella persona del successore di san Pietro, il Papa e Vescovo di Roma, e con lui dire: « Noi crediamo e sappiamo che tu sei il Santo di Dio, il Cristo, il Figlio di Dio vivo, venuto al mondo per salvarci; e che solo tu hai parole di vita eterna». E quanto più vediamo che altri si allontano, tanto più fermi dobbiamo mantenerci nella nostra fede, uniti a Cristo, nella persona del suo rappresentante, il Papa, unico vero Capo dell’unica vera Chiesa di Dio fondata da Gesù Cristo. Egli rimane ed è con noi fino alla fine dei tempi: «lo sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).

Questa è la porta della salvezza che Dio ci ha aperto e la via per la quale giungeremo sino a Lui: Cristo nella sua Chiesa. Siamo membri della Chiesa di Cristo, facciamo parte dell’Assemblea di Cristo e viviamo uniti in Cristo per essere salvati da Cristo. E la domenica è il giorno destinato da Dio alla riunione in assemblea dei membri del Corpo Mistico di Cristo che formano la sua Chiesa.

Ave Maria!