Per una maggiore comprensione del messaggio che “Nostra Signora del Rosario” ci ha dato a Fatima, affidandolo ai tre Pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, ogni sabato, escluso il primo sabato del mese, leggiamo e riflettiamo su alcuni stralci dell’opera “ Gli Appelli del messaggio di Fatima” scritto da Suor Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato ( nome assunto da religiosa da Lucia dos Santos, pastorella di Fatima).
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Quarta parte – IL ROSARIO (parte 4° di 6)
Contemplazione dei misteri gaudiosi – 3º Mistero: La nascita di Gesù Cristo
Nella terza decina del rosario ricordiamo la nascita di Gesù Cri- sto, il Dio fatto uomo. È l’opera prima dell’amore! Dio che scende dal cielo sulla terra per salvare le sue povere creature.
<< lo sono il pane vivo, disceso dal cielo » (Gv 6,51) — dirà più tardi, nella Sinagoga di Cafarnao. Sì, è venuto dal cielo, si è fatto uomo abbracciando l’umile condizione della creatura! Egli, che è Dio, eterno come il Padre, uguale al Padre in potere, sapienza e amore! Nasce come uomo, ma è eterno come Dio! Mistero che l’apostolo san Giovanni così descrive: « In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. (…) E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità » (Gv 1,1.14).
Venne al mondo fatto uomo e si manifestò come luce. Luce che splende nelle tenebre: presente tra noi, oggi come allora, ma oggi ci occulta l’umanità; è presente con la sua parola e con le sue opere, con l’Eucaristia e con i Sacramenti, con la Chiesa e nella persona di ciascuno dei nostri fratelli. Egli dice: « Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita » (Gv 8,12). Coloro che seguono Cristo, in Lui troveranno la luce e la vita.
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: « In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governa-
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tore della Siria Quirinio, Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia Di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea sali in Giudea alla Città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo».
<< C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di not- te facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si pre- sentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: “Non teme- te, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signo- re. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”.
Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pa- stori dicevano fra loro: “Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”. Andarono dun- que senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornaro- no, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro » (Lc 2,1-20).
Come san Luca racconta, i pastori videro e sentirono ciò che era stato detto loro, credettero e lodarono Dio. Allo stesso modo, noi dobbiamo ravvivare la nostra fede nella rivelazione che Dio qui ci fa, credere e dire: << Mio Dio, io credo, adoro, spero e vi amo. Vi chiedo perdono per coloro che non credono, non adorano, non sperano e non vi amano ». E come Nostra Signora dobbiamo serbare tutte queste verità nel nostro cuore con fede, con speranza e con amore.
Ave Maria!