///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,45-51
In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.
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Commento al Vangelo Gv 1,45-51
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità».
Questo bellissimo complimento che Gesù rivolge nel Vangelo di oggi a Natanaele non deve distrarci da una considerazione più grande. Infatti quest’uomo elogiato da Gesù perché autentico e senza maschere, è lo stesso che un istante prima aveva affermato in maniera pregiudizievole: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?».
Il Vangelo lascia volutamente lo stridore di questo doppio aspetto di Natanaele per ricordarci che è già una fortuna vivere senza maschere, ma non basta per dire di vivere e pensare in maniera giusta. Egli ad esempio dovrà abbandonare i suoi pregiudizi e accorgersi che colui che sta per conoscere non solo viene da Nazaret ma è anche la risposta alle attese di ogni uomo. Bartolomeo/Natanaele è così il santo protettore di quelli che dicono “io non riesco a fingere, sono così come mi vedi”, e che se da una parte dicono la verità, dall’altra però devono smettere di credere che basti essere sinceri per dire di essere anche dalla parte giusta della verità. Ben vengano “i sinceri”, ma siano disposti anche loro ad accettare di convertirsi.
Se per gli altri la conversione consiste nel cominciare ad essere sinceri, per loro invece consiste nello smettere di autocompiacersi della loro sincerità. Infatti la sincerità senza l’umiltà di ravvedersi non è una dote ma una forma di superbia.
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Santo del giorno: San Bartolomeo – Apostolo