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13 Gennaio 2025 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,14-20

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Mc 1, 14-20

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo»”.

Ogni grande decisione nella vita, nasce molto spesso da qualcosa di importante che è accaduto. Per Gesù il trauma dell’arresto di Giovanni e la sua successiva morte è l’evento che lo spinge alla decisione di cominciare la sua vita pubblica. E già questa è una grande indicazione.

Solitamente noi facciamo il contrario: le cose che succedono dentro la nostra vita (specie quelle più brutte) diventano l’alibi per cui non fare più nulla e non decidere più niente.

Il dolore se non ci provoca a grandi scelte allora ha definitivamente vinto, ma se ci spinge a fare qualcosa di importante allora è disinnescato alla radice. Ciò non significa che non farà più male, ma che non avrà l’ultima parola.

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Santo del giorno: Sant’Ilario di Poitiers- Vescovo e Dottore della Chiesa