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21 Settembre 2024 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,9-13
 

In quel tempo, mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Mt 9, 9-13

Affidereste la scrittura del Vangelo a un uomo con una fedina penale così compromessa come Matteo il pubblicano? Eppure Gesù non sembra in nessun modo preoccupato dal curriculum macchiato di quest’uomo, perché egli sa che la buona novella del Vangelo non consiste nel cercare uomini angelicati, ma nel dare una nuova possibilità a coloro che magari nella vita hanno molto sbagliato, molto fallito, molto peccato. Se la Chiesa dimentica questa lezione diventa un’istituzione come tutte le altre.

È l’ipocrisia della nostra società che sta sempre attenta a spiare la vita di chi ha un ruolo per poter subito additare allo scandalo, agli scheletri negli armadi, alle storie passate. Chi ha detto che una persona non possa cambiare?

Matteo dovrebbe essere fatto patrono di tutti coloro che nella vita hanno avuto una responsabilità nonostante il peso della propria storia, e hanno avuto una responsabilità perché qualcuno gli ha dato la possibilità di cambiare.

Non dobbiamo quindi avere paura di chi siamo stati fino a ieri, conta ciò che scegliamo da questo momento in poi:

Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì”.

Ciò che è accaduto fino a ieri ormai non conta più per Matteo, da adesso in poi è un uomo nuovo.

Una volta dissi ciò a un giovane papà che per la maggior parte della sua vita aveva vissuto una vita di espedienti e di delinquenza. Un giorno gli nacque un figlio e tenendolo tra le braccia piangendo mi disse “non lo merito”. Gli risposi “hai ragione, ma Gesù si è fidato, ora cosa vuoi fare?”. Volle confessarsi e smise con quella vita.

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Santo del giorno: San Matteo – Apostolo ed Evangelista