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30 Luglio 2024 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13,36-43
 
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Mt 13, 36-43

«Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno,  e il nemico che l’ha seminata è il diavolo».

Le parole di spiegazione che Gesù usa per chiarire la sua parabola del grano e della zizzania, ci fanno riflettere su diverse cose. La prima è sull’esistenza del male. Troppe volte abbiamo ridotto il male solo a ciò che di sbagliato facciamo, mentre Gesù parla del male come di “qualcuno” che è nemico fino in fondo.

Sapere che esiste questo nemico non ci deve far vivere nella paura ma nella continua consapevolezza che non esistiamo solo noi con le nostre potenzialità e fragilità, ma esiste anche qualcuno che vuole fomentare le nostre potenzialità affinchè diventino distruttive e le nostre fragilità affinchè diventino delle trappole.

La seconda cosa è la chiarezza con cui Egli dice che alcuni sono i figli del regno, e altri sono i figli del maligno. Nasce quindi spontanea la domanda: si nasce già figli dell’uno o dell’altro? La risposta è che sono le nostre scelte a decretare da quale parte siamo. Essere liberi significa esserlo talmente tanto da poter decidere di rivoltarci persino contro chi ci ha donato la vita. Di chi siamo quindi effettivamente figli?

Ultima cosa è la fine che fanno gli uni e la fine che fanno gli altri. Anche in questo caso Gesù è chiaro: i figli del maligno sono destinati a raccogliere il male che hanno seminato, e quindi a pagare le loro scelte. Non è durezza di Dio ma serietà rispetto al nostro essere liberi.

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Santo del giorno: San Pietro, detto Crisologo, Vescovo di Ravenna e Dottore della Chiesa