///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,28b-34
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio».
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Parola del Signore.
************
Commento al Vangelo Mc 12, 28b-34
“Qual è il primo di tutti i comandamenti?”.
È la domanda che viene posta a Gesù nel Vangelo di oggi. Egli risponde con la precisione di chi conosce bene la tradizione di Israele, ma aggiunge un dettaglio che rende il comandamento più vero e più vicino al cuore di Dio:
«Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi».
Bisogna smettere di separare l’amore a Dio e l’amore al prossimo. Se vuoi amare veramente Dio devi amare veramente il tuo prossimo, e se vuoi amare veramente il tuo prossimo devi amare veramente Dio.
Affermando ciò dovremmo dire che se sei un padre o una madre, devi comprendere che il comandamento più importante non ti chiede di scegliere tra Dio e tuo figlio, ma ti dice che per amare veramente Dio devi avere un’immensa cura di tuo figlio, e se vuoi amare veramente tuo figlio devi avere un’immensa cura di Dio.
Spendersi per qualcuno, dimenticandosi di Dio significa molto spesso vivere la propria vita in maniera parziale, e quindi vivere destinati al massimo ad esaurire le nostre forze. Se invece tu sei aggrappato a Dio, avrai davvero tutte le forze per dare te stesso a chi ami.
Un genitore che prega ha sempre la forza di amare un figlio, anche quando diventa difficile e faticoso. Un genitore che prega al posto di aver cura del figlio non sta in realtà pregando ma è solo ostaggio di una pericolosa tentazione. Questo vale per ogni ambito e situazione della nostra vita.
Mai separare il nostro rapporto con Dio con il rapporto verso il nostro prossimo. In questa unità si gioca tutto.
_________________________________
Santo del giorno: San Norberto – Vescovo