///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,1-12
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Parola del Signore.
************
Commento al Vangelo Mc 10,1-12
La questione delle relazioni è forse la questione più decisiva di tutto il cristianesimo. Ma forse lo è perché è la questione più decisiva di ogni uomo a cui gli funziona l’umanità. Infatti è attraverso le relazioni che la nostra vita diventa o no significativa. È nelle relazioni che ci sentiamo o no amati. È in esse che possiamo rintracciare ogni radice della nostra felicità o dei nostri drammi.
Per questo il tema del matrimonio non è un tema tra tanti altri. Esso rappresenta come l’apice di tutte quelle relazioni che più ci ricordano Dio. Amare o no una persona per sempre fino a dare la propria vita per essa non può mai essere una faccenda decorativa. Su un tema così la nostra vita si regge o cade. Solo così si comprende la domanda del vangelo di oggi:
«È lecito a un marito mandare via la moglie?».
Gesù risponde di fare appello innanzitutto al buonsenso, alla tradizione, a Mosè. Ma delle volte viviamo in tempi in cui il buonsenso del mondo e persino delle nostre abitudini che sono diventate tradizione non ci aiutano a non perdere di vista ciò che conta:
“Egli rispose loro: «Che cosa vi ha comandato Mosè?» Essi dissero: «Mosè permise di scrivere un atto di ripudio e di mandarla via». Gesù disse loro: «È per la durezza del vostro cuore che Mosè scrisse per voi quella norma; ma al principio della creazione Dio li creò maschio e femmina. Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne. Così non sono più due, ma una sola carne. L’uomo, dunque, non separi quel che Dio ha unito»”.
È per la durezza del cuore che non riusciamo più a comprendere la profondità della bellezza di una proposta così. Noi ne sentiamo solo l’oppressione, la fatica, il timore di non farcela. Ma è proprio qui il punto: nessuno di noi è capace di amare così, ma non si può non desiderare di amare così, perché è questo che ci rende felici.
Ed è proprio perché non ne siamo capaci che mendichiamo da Dio la Grazia necessaria per esserne all’altezza ogni giorno.
____________________________________
Santo del giorno: Santa Maria Ausiliatrice