///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,9-11
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
Parola del Signore.
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Commento al Vangelo Gv 15, 9-11
Il sintomo che dice che stiamo vivendo una vita davvero buona non sono le conquiste, gli obiettivi raggiunti, i risultati portati a casa, ma la gioia. Chi è nella gioia, qualunque cosa sta vivendo, si trova a vivere una vita degna di questo nome.
Ma da cosa nasce questa gioia? Il Vangelo di oggi risponde proprio a questa domanda:
“Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”.
Chi si sente amato è nella gioia. Il segreto è rimanere attaccati a questo amore. Ora però nasce un ulteriore domanda: come si fa a rimanere attaccati all’amore? Gesù risponde così:
“Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore”.
Vivere come Egli ci chiede di vivere significa rimanere attaccati al suo amore. Non è una questione emotiva o sentimentale, ma è una questione concreta. È come se una persona ti dicesse “se mangi ti sazi”. Il gesto concreto di mangiare ti porta un beneficio, ma il semplice profumo o desiderio del pane non ti serve a sfamarti.
Il Vangelo non serve ad emozionarci, ma ad essere messo in pratica. Alcune volte ci riusciremo meglio, altre volte peggio ma in ogni caso il tentativo di metterlo in pratica ci mantiene legati al Suo amore, e in questo legame accade questa promessa:
“Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”.
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Santo del giorno: Sant’Atanasio – Vescovo e dottore della Chiesa