///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,35-38 – 10,1.6-8
In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
Parola del Signore.
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Commento al Vangelo Mt 9,35-38 – 10,1.6-8
La Chiesa per sua natura è missionaria. E da dove nasce la Missione della Chiesa? Da questo versetto del Vangelo di oggi:
“Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore”.
È a partire da questa compassione che Gesù chiede di pregare affinché molti scelgano di mettersi a servizio di questa compassione. Se la Chiesa smettesse di essere missionaria tradirebbe la compassione di Cristo che vuole continuare ad agire fino alla fine della storia. Ma in cosa consiste quest’opera di evangelizzazione?
“Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino”.
Il primo grande miracolo che può fare ogni credente è vivere la prossimità. Farsi vicino, soprattutto a chi fa più fatica, a chi si sente solo, a chi è messo ai margini o è apparentemente lontano. È questo il modo che abbiamo per annunciare il Regno. Se tu ti fai vicino, allora opererà in te una forza che avrà il potere di guarire, risuscitare, purificare, liberare.
In pratica quando vuoi bene a qualcuno, e gliene vuoi veramente e gratuitamente, questo allora diventa principio di guarigione in lui o in lei; queste persone riprendono a vivere, non sono più come morti, ripiegati su se stessi. La sensazione che avevano di sentirsi sbagliati e per questo non amabili (il Vangelo usa la suggestiva e tremenda immagine della lebbra) scompare, e ciò che di male li imprigionava, man mano scompare.
Ecco cosa intendiamo quando parliamo di evangelizzazione: amare in maniera tale che attraverso il nostro amore passi l’Amore di Dio. Ed è proprio il Suo Amore (non il nostro che è solo uno strumento) a operare meraviglie.
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Santo del giorno: San Giovanni Diego Cuauhtlatoatzin